Le app per il rimorchio e lo stigma dell´HIV

Testimonianza di una reale conversazione su Grindr del Maggio 2018. La schermata qui riportata è stata esposta e discussa in occasione della mostra organizzata dai Love Lazers nello spazio espositivo queer El Parche a Bogotà (Colombia).

(vedi i commenti sotto l’immagine).

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Molt* non hanno la minima idea …

… di come venga esternata concretamente la discriminazione verso le persone sieropositive e cosa si prova quando si viene discriminat*. Ci si sente impotent* e senza parole, e fa male. Si prova la sensazione di essere sol* e meno degn* di amore. Molti sieronegativ* non immaginano fino a che punto si possa arrivare, eppure queste situazioni succedono ancora e succedono ogni giorno. Vogliamo portare al centro del dibattito queste conversazioni umilianti.

Per stabilire cosa significa davvero Safer Sex per noi è necessario essere preparati ed avere la capacità di ascoltare i sentimenti, i pensieri e le motivazioni di chi ci sta intorno e di dimostrare comprensione e empatia per altri punti di vista. Questo è possibile solo se si prende sempre in considerazione la prospettiva di persone (potenzialmente) sieropositive. La visibilità delle/dei sieropositiv*, la fiducia in se stessi e modelli positivi trasmessi dai media possono essere utili a questo scopo, ma non sono assolutamente sufficienti.

Riportiamo qui questa chat in quanto punta di un iceberg: una singola conversazione particolarmente

La conversazione su Grindr qui riportata è stata al centro di una discussione svolta durante un incontro informativo sulla PrEP. Il fatto che una cosa del genere possa accadere ha suscitato vergogna, rabbia e sgomento.

Riportiamo qui questa chat in quanto punta di un iceberg: una singola conversazione particolarmente
forte e aggressiva. Che peró pone la domanda: quante chat vengono in realtà interrotte, con o senza scambi di battute simili a quelli riportati, o addirittura nemmeno cominciano? Con che frequenza nelle app di cruising si viene esclusi in modo invisibile, silenzioso e “gentile”? Perché lo status di sieropositivo è stato riportato sul profilo, perchè in chat non lo si nasconde, senza problemi. O anche semplicemente perché i preservativi o la PrEP vengono indicati come unici metodi di protezione scelti. Sono molto comuni anche i pregiudizi verso le persone troppo effeminate, quelle trans, i più anziani o persone con un aspetto meno comune o provenienti da altre culture (la lista non è esaustiva).

Tutto ció non è solo un effetto collaterale della nostra comunicazione, è anche l’espressione di quanti di noi vivono la loro vita oggi. È quello che abbiamo imparato: una vita basata sulla divisione che si traduce in una esclusione peggiorativa.

Siamo nel 2018 e il rifiuto e l’esclusione sono ancora fenomeni troppo naturali. Non restare zitti davanti a questi fenomeni significa smettere di accettarli.


Un articolo corrispondente: Two Sides of the Same Bed