Il 6 aprile 2023, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha annunciato di aver accolto l’indicazione alla rimborsabilità della PrEP, come proposto dalla Sezione per la lotta contro l’AIDS del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute. Questo significa che, anche nel Belpaese, il cammino verso la gratuità della PrEP è segnato. Questa notizia non può che renderci felici, tuttavia non possiamo astenerci da alcune chiose e perplessità.
Inannzittuo è necessario sottolineare come l’Italia arrivi anche in questo caso ultima fra i grandi paesi dell’Europa occidentale. Questo grave ritardo ha avuto conseguenze negative per molte persone, sopratutto fra quelle socialmente ed economicamente più fragili che tuttora non hanno un accesso semplice alla PrEP, e ha contributo a un’ulteriore diffusione dell’infezione di HIV. Inoltre, affinché il farmaco diventi gratuito, dovranno passare ancora mesi per via dei successivi passaggi burocratici.
Dubbi restano anche sulla modalità di distribuzione. Al momento, l’AIFA riporta che la distribuzione del farmaco avverrà solo tramite le farmacie ospedaliere. Nel caso in cui questo resti confermato, l’accesso resterebbe complicato per molti persone, sia per quanto riguarda gli orari di apertura che la distribuzione sul territorio.
Infine, non è ancora chiaro se la gratuita riguarderà anche le analisi e le visite necessarie alla profilassi. Dato che queste vengono gestite a livello regionale, sono molto probabili disparità nel territorio che probabilmente sfavoriranno le zone più povere.
L’arrivo della PrEP gratuita in Italia è un grande passo avanti nella prevenzione dell’HIV, ma ci auguriamo che le perplessità che abbiamo elencato siano affrontate e risolte in modo da garantire un’implementazione efficace ed equa, creando una società più consapevole e solidale.